Il suo periodo di maggiore grandezza lo ebbe, tra l’XI secolo, in cui le istituzioni comunali sorsero ad arginare il potere dei vescovi-conti. Alla fine del XIV secolo, preda delle compagnie di venture, fu definitivamente inglobata dallo stato fiorentino (1384). Tra le due date, la città visse una storia gloriosa fatta di guerre contro Firenze e Siena.
La città, Arezzo(“Arretium”), era stata dapprima un importante centro etrusco arroccato tra la Pieve, il Duomo e la fortezza, poi una città romana con l’abitato che si era espanso verso la pianura prolungando le mura originarie. Ad attestare questo periodo storico sono le mura etrusco-romane che la cingono lungo il percorso dell’attuale via Garibaldi. Due sono le valli del territorio aretino che conservano considerevoli testimonianze etrusche, la Valdichiana e il Casentino.
Creando una sorta di itinerario degli Etruschi che si sviluppa lungo la strada regionale 71 (la Umbro-Casentinese), partendo da Cortona, passando per Castiglion Fiorentino, Arezzo e terminando a Pieve a Socana nel comune di Casel Focognano. Pensando agli Etruschi, la figura simbolo di Arezzo è la Chimera scoperta nel 1553 durante il rifacimento delle mura, risalente agli inizi del IV secolo a.C., rappresentante un’animale fantastico dal corpo e la testa leonina con una protome caprina e una lunga coda serpentiforme.
Da questa magnifica città provengono alcuni personaggi illustri: da Petrarca a Vasari, all’Aretino, che tenne nascosto il suo cognome per accreditare la sua ipotesi di discendenza illegittima da nobile famiglia. Con la costruzione della Roma-Firenze vi fu nella città la nascita della modernità, lungo la nuova via Guido Monaco,l a cui espansione è stata parallela allo sviluppo industriale.
La cucina aretina è la tipica cucina rustica toscana, a base di arrosti alla brace e alla griglia, cacciagione e volatili. Famose le “pappardelle alla lepre”, gli “gnocchi del Casentino” a base di ricotta e spinaci, la zuppa di pollo, l’agnello, l’anatra, “l’anguilla all’aretina” (a pezzi, infilzata in uno spiedino con pane e foglie di salvia), il pollo grigliato, il sedano fritto ed infornato, i carciofi ripieni, le schiacciate e il pane di ramerino. Il vino Chianti prodotto nella provincia prende il nome di Chianti Colli Aretini. Nella provincia si produce anche il Bianco Vergine Valdichiana.
Se pure una piccola città Arezzo offre numerose opportunità di svago per il tempo libero, dai cinema, al teatro, ai numerosi bar e pub, alle discoteche dislocate su tutta la provincia. Oltre a numerose scelte di shopping e i vari negozi di artigianato orafo e antiquario.